Polipropilene, questo sconosciuto. E invece no. Forse non tutti sanno che le nostre case abbondano di oggetti in polipropilene (PP).
Basta aprire un cassetto dell’armadio e guardare l’etichetta del nostro abbigliamento tecnico, oppure di alcuni capi di biancheria che indossiamo per assorbire il sudore o per proteggerci dal freddo o dal caldo, o ancora degli zaini utilizzati dai nostri figli, per renderci conto che molte cose che sembrano realizzate in tessuto, oggigiorno, sono prodotti dell’industria della plastica.
Anche parte del comune mestolame da cucina e i contenitori alimentari dei cibi che ci portiamo ogni giorno in ufficio per il pranzo sono fatti di polipropilene, così come i piatti e i bicchieri usa e getta che abbondano durante le feste di compleanno dei bambini (almeno fino a che la recente normativa non ha imposto i materiali compostabili).
Il polipropilene ha un'elevata durezza, resiste al calore e alle abrasioni, è facilmente lavabile e può venire in contatto con gli alimenti senza alterarne l’odore e il sapore. Non sorprende quindi che abbia tantissimi usi, anche molto diversi fra loro.
Con il polipropilene, per esempio, si producono mobili adatti agli ambienti esterni e ideali per climi molto freddi o molto caldi. Il PP nasce in laboratorio nel 1954 e, a tempi di record rispetto ad altri materiali, già nel 1957 viene utilizzato nelle prime produzioni industriali. Essendo estremamente duttile e lavorabile in molte forme, trova notevoli applicazioni nel design subito a partire dagli anni '60. Proprio dai favolosi Sixties arrivano tutti quegli utensili da cucina e piccoli complementi d'arredo in plastica dai colori vivaci e dalle forme particolari che sono ormai diventati oggetti di culto e che ogni tanto possiamo avere la fortuna di trovare nei mercatini vintage. Oggi molti tavoli e sedie di design sono realizzati in polipropilene.
E poi ci sono gli oggetti insospettabili... come le mascherine e gli indumenti sanitari. In pratica, nella nostra vita quotidiana, siamo circondati da questo materiale.
Per arrivare infine agli usi industriali del PP: dalle vaste applicazioni per reti, fili e condutture agli isolanti alle parti di apparecchi elettrici e di apparecchiature resistenti agli agenti meccanici, solo per citare gli utilizzi principali.
C'è da aggiungere che, a dispetto di quanto comunemente si creda sulla plastica, tanto demonizzata a livello ambientale, il polipropilene può essere riciclato più volte. Inoltre, i costi di lavorazione e smaltimento, inizialmente elevati, si sono ridotti molto nel tempo grazie alla sensibilizzazione della popolazione sulla raccolta differenziata e alla conversione delle aziende di smaltimento in produttori di nuovi oggetti.
Insomma, il polipropilene è un materiale dai mille usi che forse vale la pena di rivalutare sotto una luce nuova.
In occasione dei 120 anni dalla nascita dell’ingegnere Giulio Natta e dei 60 anni dal Premio Nobel ricevuto per la sintesi del polipropilene isotattico, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, nel weekend del 25 e 26 marzo avremo l’imperdibile opportunità di esplorare con i nostri bambini e ragazzi la storia di uno dei materiali che ha cambiato il mondo.
Entriamo in uno dei depositi del Museo di solito chiusi al pubblico per osservare la cappa e la strumentazione provenienti dal laboratorio di Giulio Natta, ammiriamo il bancone da lavoro del Professore e il modello di polipropilene da lui realizzato, che rappresenta la molecola per la quale ha vinto il Premio Nobel per la chimica nel 1963.
Proviamo a capire, insieme alla curatrice delle Collezioni del Museo Francesca Olivini, perché la scoperta di Natta è stata così rivoluzionaria dal punto di vista scientifico, tecnologico e sociale.
E ancora, durante le attività di laboratorio per bambini e ragazzi che avranno luogo nel weekend dedicato al polipropilene, mettiamo a confronto le proprietà degli skateboard tradizionali con skateboard unici realizzati riciclando tappi di bottiglie, partiamo per un viaggio nel mondo della plastica tra oggetti comuni e di design, ammiriamo "tesori" del passato provenienti dal mare.
Divertiamoci con sostanze appiccicose per creare fra le nostre mani un materiale plastico colorato e modellabile, riviviamo le storie di un gruppo di restauratori, conservatori e curatori grazie a due documentari del regista Francesco Clerici.
La scienza è anche emozione: muoviamoci a ritmo di musica e immergiamoci nel Gran Ballo delle Molecole con la guida del maestro di cerimonia Loris Lunanzio, per dare vita alla molecola di polipropilene più lunga che ci sia!
Vedi tutte le attività del weekend del 25 e 26 marzo dedicate alla plastica
ATTENZIONE: NON E' PIU' POSSIBILE RICHIEDERE BIGLIETTI PER QUESTA PROMOZIONE
Con l’occasione, torna in esclusiva per la community di facilebimbi l'iniziativa che porta i bambini gratis al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Grazie alla collaborazione di facilebimbi con il Museo, le famiglie iscritte alla community ricevono biglietti in omaggio per far visitare ai bambini e ragazzi le Collezioni e scoprire le molteplici applicazioni delle scoperte scientifiche nella vita quotidiana.
E per celebrare i 70 anni del Museo, facilebimbi regala non uno, ma due ticket elettronici a data aperta validi per l'entrata gratuita di un bambino o un ragazzo dai 3 ai 26 anni.
Come aderire all’iniziativa? Invia il tuo numero di facilebimbi Card all'indirizzo info@facilebimbi.it e ti manderemo subito due biglietti omaggio.
Ancora non hai la facilebimbi Card? E' gratuita! Ti basta fare l'iscrizione sul sito facilebimbi con nome, cognome e indirizzo email e la riceverai in pochi secondi.
Che aspetti? Corri a divertirti al Museo con i tuoi bambini e ricordati di utilizzare la tua facilebimbi Card!