Adagiato sui dolci colli piacentini, il Castello di Agazzano si staglia fra vigneti, prati e pascoli in un paesaggio da favola. Ci troviamo a 20 km circa a Sud di Piacenza, nel Comune che è diventato, a partire dalla costruzione nel 1200 dell’omonima Rocca, il più importante della vallata, proprio per l’importanza strategica della sua fortezza difensiva, tutt’oggi proprietà della famiglia che ne avviò i lavori di edificazione 8 secoli fa. Risalgono a questo periodo le documentazioni storiche relative a Giovanni Scoto, grande possidente terriero che fece di Agazzano il centro delle sue proprietà.
Il complesso del Castello comprende appunto la Rocca, a pianta rettangolare con torri rotonde e rivellino, e una Villa settecentesca, dove ancora vivono gli eredi della famiglia Scotti (da Scoto). In particolare, la Rocca, arricchita nel 1475 di un bellissimo loggiato con colonne in arenaria dai capitelli stemmati che ne addolcisce l’aspetto militare, presenta un felice connubio tra l'austerità dell'architettura medioevale e l'eleganza della dimora signorile del Rinascimento. Unica nel suo genere, già da sola vale una visita a questo luogo suggestivo, meta ideale per le famiglie alla ricerca di un'affascinante gita fuoriporta con i bambini a poca distanza da Milano.
Per capire come si presentano oggi il Castello e la Rocca di Agazzano è necessario fare un piccolo excursus nel tempo e risalire alle vicende della famiglia Scotti che manterrà il dominio su Agazzano fino alla metà del 1700, quando Ranuccio Scotti lascia come eredi tre figlie femmine. La primogenita Margherita Maria, cui andrà il Castello, si unisce in matrimonio con Girolamo Anguissola da Podenzano e da questo momento la famiglia Scotti prenderà il nome di Anguissola Scotti, con i simboli delle due famiglie uniti nel nuovo stemma che si trova ancora in diversi punti della Rocca e della Villa.
Oggi un’area della Villa è abitata dal principe Francesco Gonzaga, nipote della principessa Luisa Maria Anguissola Scotti, a sua volta pronipote di Margherita e sposa di Ferrante Gonzaga, marchese di Vescovato e del Vodice. Proprio l’appartenenza del Castello a un’unica famiglia fin dalle origini e il mantenimento della struttura nei suoi aspetti medioevali e rinascimentali fanno di questa proprietà un raro esempio di tradizioni e cultura, un luogo pieno di memoria, storica e familiare.
Nella Rocca, ad esempio, sono stati preservati gli ampi saloni, gli appartamenti privati con i camini dell'epoca, le cucine e gli alloggiamenti militari.
Fra la Rocca e la Villa si può ancora ammirare lo splendido giardino alla francese su due livelli realizzato nel 1700 dal Villoresi al posto della vigna e del fossato che in origine circondavano la Rocca a scopo difensivo. La presenza di statue, fontane, piante esotiche e ninfee contribuisce al fascino di un luogo immerso nel tempo passato.
Nella Villa sorta sull’antico borgo, con facciata neoclassica e porticato sui tre lati, le sale del piano terra, completamente arredate con mobili secenteschi, settecenteschi e ottocenteschi, sono finemente decorate con paesaggi e scene di genere che conservano ancora vivide le tinte di più di due secoli fa. Nella sala da pranzo c’è ancora il tavolo dove fino a non molto tempo fa si riuniva la famiglia Anguissola Scotti. Degna d’attenzione è la ricca collezione di ceramiche esposte nella credenza: Antica Savona, Vecchia Lodi, Giapponesi, mentre sul buffet settecentesco poggiano una pregevole porcellana Maissen (Lezione di Piano) e due vasi della porcellana di Sèvres. E per chi ama il biliardo, ci sono un magnifico tavolo, con l’originale segnapunti del 1600, e stecche di tutte le dimensioni.
Insomma, un luogo denso di storia che è innanzitutto la storia di una famiglia.
E come tutti i Castelli che si rispettino, anche Agazzano ha il suo fantasma… Le vicende del Castello sono segnate dalla tragica e misteriosa morte di Pier Maria Scotti, detto il Buso, abile spadaccino che ogni volta che colpiva una vittima con la spada lasciava il “buco”. Fu ucciso da Astorre Visconti il trenta agosto 1521 in una locanda sita in Agazzano e il suo corpo fu gettato nel fossato che anticamente circondava la Rocca. Nonostante questa certezza storica il cadavere di Pier Maria Scotti non è mai stato ritrovato e la sua presenza si sente ancora oggi tra le mura del Castello: porte che si aprono misteriosamente, luci che rimangono accese, vetri rotti che vengono trovati nelle stanze e di cui non si sa la provenienza…
Il Castello di Agazzano è visitabile il sabato alle ore 15 e alle 16.30 e la domenica alle ore 11, alle 15 e alle 16.30, solo con tour guidato. Biglietti: adulto € 8,50; bambino da 0 a 6 anni gratuito, fino a 10 anni € 7.
E’ possibile anche prenotare la Rocca per eventi privati, cene, matrimoni, meeting, percorsi didattici per bambini e famiglie. E, per i più romantici, è disponibile la suggestiva Suite sulla Torre.
Per informazioni sulle visite contattare il numero: 348.2618247.