Lo spettacolo si basa su momenti iconici del romanzo di Cervantes e su un antico copione manoscritto conservato negli archivi della Compagnia e mai rappresentato. Vittima di una follia visionaria e ossessionato dalla letteratura cavalleresca, Alonso Quijano si autoproclama Don Chisciotte della Mancia. Mostri inesistenti e spaventosi, contro cui il protagonista combatte una battaglia assai insidiosa, ma anche principesse da salvare, trasporteranno bambini e adulti tra realtà e fantasia.
La situazione si svolge nella stanza da letto di un adulto che, nella solitudine della sera, scopre il piacere di ridiventare bambino. Poche cose: un letto, una sedia, un pigiama, i suoi vestiti, le sue scarpe e un attaccapanni. Quando è ora di dormire, il protagonista comincia a giocare con gli oggetti “facendo finta che” siano un vecchio, una sorella, un fratello, una montagna, due bambini, due animali. Ad un certo punto, nella stanza giunge uno sconosciuto, forse un amico...
Un vecchio mugnaio decise di riunire i suoi ragazzi e disse: “A te che sei il primo lascio il mulino, a te che sei il secondo do il mio asinello, invece a te che sei il terzo affido il mio amato gatto. “Che me ne faccio di un gatto!” esclamo il più piccolo. “Non disprezzarlo figlio mio” rispose il padre “questo gatto è davvero speciale”. Il Gatto con gli Stivali in scena al Martinitt è una favola musicale con attori, pupazzi e sagome liberamente tratta dall’omonima fiaba di Charles Perrault.
Per festeggiare Halloween, vi portiamo in un mondo dove esiste una scuola che prepara i bambini a diventare protagonisti delle fiabe, buoni e cattivi. Gli eroi di questa storia sono i figli e i nipoti dei grandi personaggi delle fiabe: il nipote di Re Artù, la figlia di Dracula, il cucciolo del Lupo cattivo e i loro compagni di classe, che uniranno le forze contro uno scienziato cattivo per salvare la scuola. Alla fine capiranno che non esistono buoni e cattivi, ma soltanto gli eroi delle fiabe.
Per Hallowen ci attende – tutti in pigiama – una fiaba pop-up, un abito storia, una casa di bambola. Una bambina che si ritrova spesso a giocare da sola scopre che le sue paure, i rumori sinistri della casa possono, per strane casualità, essere generati da lei stessa. Ispirata a Lupi nei muri di Neil Gaiman, questa fiaba è diversa dall’originale soprattutto nel finale: la rivalsa della bambina è autonoma e i lupi, come le paure, vengono cacciati dalla presa di coscienza delle proprie forze.
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