Dopo aver provato l'esperienza del lockdown, con i nostri bambini chiusi in casa per settimane, il ricordo dei caldi pomeriggi d'estate - quando eravamo piccoli noi - passati nei cortili a giocare a campana (alcuni lo chiamavano mondo), la nostalgia delle corse fatte per ce l’hai e ruba bandiera negli oratori, il brivido adrenalinico della “tana libera tutti” di nascondino, si sono fatti ancora più forti. Insomma, spesso ci tornano alla memoria con nostalgia tutti quei giochi che noi giocavamo senza avere bisogno di niente e che i nostri bambini non conoscono quasi più o che, talvolta, non vogliono giocare più.
I tempi sono cambiati e anche le città. Anche i bambini sono cambiati. Hanno meno occasioni per giocare all’aperto e stimoli diversi da quelli che avevamo noi. Grazie alla tecnologia, accedono ad opportunità di conoscenza inimmaginabili rispetto a 25-30 anni fa, un lasso di tempo breve in cui però il mondo è radicalmente cambiato.
Non sorprende, allora, che i giocattoli elettronici sono quelli che piacciono di più, quelli che meglio si integrano nell’atmosfera “digitale” in cui sono immersi i nostri bambini sin dalla nascita. Ma forse i nostri figli, dopo quasi un anno in cui non hanno potuto correre nei cortili delle scuole, e solo di rado hanno sfogato le loro energie nelle aree gioco dei parchi, ora sentono il bisogno di "staccare" gli occhi dagli schermi e buttarsi in giochi di movimento, da soli e ancor di più in gruppo, o di interagire con giocattoli che stimolano le emozioni facendoli entrare in contatto con la loro parte più creativa. Noi di facilebimbi pensiamo che stia accadendo proprio questo. E, in una fase della pandemia nella quale giochi di movimento nei cortili e nei parchi se ne possono fare ben pochi e l'interazione con i coetanei dal vivo è pressoché azzerata, ci chiediamo se sia possibile per noi genitori trovare delle valide alternative al gioco elettronico.
I bambini sono essere meravigliosi, non hanno bisogno di grandi cose per attingere al proprio mondo interiore fatto di entusiasmo, curiosità e fantasia. Fin dalla nascita, per i bambini il gioco è un modo per conoscere ciò che li circonda e allenarsi alla vita. La realizzazione di attività manuali, i cosiddetti “lavoretti”, e per i più piccoli i travasi e la stimolazione sensoriale attraverso il riciclo creativo dei materiali, sono occasioni preziose per coltivare l’intelligenza in tutte le sue varie forme e per comprendere quello che sta "fuori" dalla dimensione intima, per fare esperienza di se stessi e dell'ambiente. Quindi, sì a tutto ciò che può dare la possibilità ai bambini di sperimentare direttamente le cose del mondo, soprattutto in questo periodo. Meglio se riusciamo a farlo all'aria aperta.
Ovviamente noi genitori non possiamo sempre inventarci qualcosa di nuovo, e non sempre abbiamo il tempo, la possibilità e la voglia di "tirare in ballo" colori, colla, forbici, cartoncini, materiali di riciclo e palette per intrattenere i nostri bambini. Anche quando acquistiamo un giocattolo, però, possiamo provare ad assicurare un ruolo attivo e creativo ai nostri figli. Innanzitutto dobbiamo pensare sempre alla loro fase evolutiva - al di là dell'età scritta sulla confezione - perché il gioco deve essere quello giusto al momento giusto. E poi, è necessaria un po' di immaginazione... Il gioco è intensità ed emozione senza limiti di tempo. Un bimbo che gioca vive nel presente, si concentra su quello che fa e dimentica tutto quanto intorno a sé. Riusciamo a "visualizzare" nostro figlio che gioca con il giocattolo che abbiamo scelto per lui? Quali emozioni l’incontro fra i due sarà in grado di generare? Avrà l'opportunità di sperimentare e imparare nuove cose? Noi genitori conosciamo nostro figlio meglio di chiunque altro.
Altro tema, spesso oggetto di attenzione relativamente ai giocattoli, è quello dei materiali. Prediligere il legno e altri materiali naturali è importante, ma alla fine si tratta di una scelta legata soprattutto all'educazione ambientale. La tanto demonizzata plastica, dobbiamo prenderne atto, fa parte della nostra vita. Alcuni oggetti, che sono necessari per noi e per la nostra vita quotidiana, sono prodotti in plastica. I bambini devono imparare a conoscerla come un qualsiasi altro materiale. Inoltre, ci sono dei bellissimi giocattoli educativi a pile che possono essere realizzati solo in plastica. Eliminare completamente questo materiale dal mondo dei bambini secondo noi ha senso fino a un certo punto. Meglio non abusarne, certamente, ma quello che conta è che il giocattolo sia sicuro per il bambino - sempre contrassegnato dal simbolo CE - e smaltito correttamente alla fine del suo ciclo di vita. Inoltre, ogni volta che un giocattolo ancora integro e ben conservato non è più utilizzato da nostro figlio, è fondamentale fare in modo che possa essere donato ad altri bambini nella nostra cerchia sociale, oppure rimesso in "circolo" attraverso un negozio di giocattoli usati o una rete di solidarietà.
Consideriamo infine che, talvolta, per poter apprezzare l'attività del gioco, quello che richiedono i nostri bambini è semplicemente la nostra presenza, a prescindere dal giocattolo che hanno scelto in quel momento. Dobbiamo "esserci" per loro mentre giocano, per rassicurarli. Non è necessario quindi proporre continuamente giocattoli nuovi. In alcuni casi, un bambino piccolo che gioca vuole solo essere osservato dai genitori, oppure giocare insieme a loro. Il segreto, a volte, è tutto qui.